Nato nel 1485 a Venezia Morto nel 1547 a Roma all'età di 62 anni
Dopo essersi formato a Venezia nella bottega di Giovanni Bellini, si trasferì nel 1511 a Roma. Qui si mise subito in luce, grazie alla protezione di Agostino Chigi, banchiere del Papa e uomo tra i più ricchi del suo tempo. Nella Sala di Galatea della villa della Farnesina affrescò 12 lunette con soggetti mitologici tratti dalle Metamorfosi di Ovidio. In un primo tempo ebbe come riferimento la pittura di Raffaello, per poi passare alla pittura di Michelangelo, con il quale strinse una duratura amicizia. Pare addirittura che Michelangelo gli forniva i disegni preparatori per alcuni suoi quadri, in particolare la “Resurrezione di Lazzaro” realizzata per il cardinale Giulio de’ Medici nel 1519 ora alla National Gallery di Londra. Nel 1526 realizzò diversi ritratti tra cui quello di Andrea Doria, di Pietro Aretino, e del cardinale Giulio de’ Medici divenuto papa col nome di Clemente VII. Nel 1527, durante il Sacco di Roma, si rifugiò dapprima in Castel Sant'Angelo e successivamente nel 1528 si trasferì a Venezia, restandovi un paio di anni. Al ritorno in Roma ottenne l’importante carica di Cancelliere della Piombatura pontificia, da cui il soprannome. La sua attività pittorica si fece più rada e si concentrò principalmente nello sperimentare nuove tecniche alla ricerca della "pittura eterna" dipingendo a olio su muro, su marmo e su lavagna. I suoi ultimi esperimenti si possono ammirare nelle chiese di Roma, in Santa Maria del Popolo e in San Pietro in Montorio con il dipinto ad olio su muro "Flagellazione".
nella Sala di Galatea affrescò le 12 lunette con immagini mitologiche e dipinse l'affresco "Galatea fugge Polifemo" affiancato all'affresco "Il trionfo di Galatea" di Raffaello. Eseguì gli affreschi "Giunone sul carro trainato dai pavoni", "Scilla taglia i capelli a Niso", "Dedalo e Icaro", "Aglauro ed Erse", "Borea rapisce Orizia", "Zefiro e Flora" databili nel periodo 1511 - 1512 e l' affresco "Polifemo" databile nel periodo 1512 - 1513
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con il superbo dipinto ad olio su muro "Flagellazione" eseguito intorno al 1518 su disegno di Michelangelo e con la "La Trasfigurazione" posta nel catino dell’ abside
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