Nato nel 1577 a Siegen Morto nel 1640 a Anversa all'età di 63 anni
Appartenente ad una famiglia di calvinisti, il padre era un avvocato fiammingo calvinista, ricevette una educazione umanista. Ad Anversa, alla età di quattordici anni, incominciò il suo apprendistato artistico con Tobias Verhaeght e, nel 1598, si iscrive alla gilda dei pittori di San Luca. Nel 1600 partì per l'Italia dove rimase per otto anni fino al 1608 soggiornando in diverse città dell'Italia: a Venezia dove esegue copie da Tiziano, Veronese e Tintoretto, a Mantova, al servizio del duca Vincenzo Gonzaga, a Genova e a Roma dove studia gli artisti del Rinascimento e in particolare i contemporanei Carracci, Caravaggio e Federico Barocci. A Roma esegue alcune tele di soggetto sacro. Entro il 1602, realizzò per la cappella di Sant’Elena nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme il Trionfo di sant’Elena, Gesù coronato di spine e l’Erezione della croce (oggi a Grasse, Hopital de Petit Paris). Queste prime opere, insieme alle tele per la chiesa della Trinità di Mantova (ora divise tra il palazzo Ducale di Mantova, i Musei di Vienna, Anversa e Nancy) e alla Circoncisione (1605, Genova, Sant'Ambrogio), sono caratterizzate da complesse e grandiose composizioni che esprimono l'adesione al nuovo stile barocco. Ritornato in patria, nel 1609 sposa Isabella Brant e, nel 1610, esegue il celebre Autoritratto con la moglie (Monaco, Alte Pinakothek). Ad Anversa, al culmine della fama, ottiene importanti commissioni: in particolare Sansone e Dalila del 1610 circa, ora conservato alla National Gallery di Londra. Nel 1625 completa il grandioso ciclo delle allegorie della vita di Maria de' Medici oggi al Louvre di Parigi. All'attività pittorica Rubens alterna le missioni diplomatiche che lo condurranno a Madrid alla corte del re spagnolo Filippo IV e tra il 1629 il 1630 fu alla corte di Carlo I di Inghilterra. Tra il 1629 e il 1634 lavorò, su commissione di Carlo I d'Inghilterra, alla decorazione della Banqueting House di Whitehall a Londra realizzando nove dipinti con la Glorificazione di Giacomo I.
con il quadro "Angeli in Venerazione della Madonna della Vallicella" capolavoro del 1608 posto sull'altare maggiore e due tele laterali raffiguranti i "SS. Gregorio Magno, Mauro e Papia" e i "SS. Domitilla, Nereo e Achilleo"
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