Nel 28 a.C. l’imperatore Augusto fece erigere un monumentale sepolcro per sé e la sua discendenza in Campo Marzio. Iniziò la costruzione del mausoleo nel 30 a.C. al suo ritorno a Roma dopo aver visitato la tomba di Alessandro Magno ad Alessandria durante la guerra contro Antonio e Cleopatra che portò alla conquista dell’Egitto.
Nel XII secolo il Mausoleo fu usato come fortezza dalla famiglia Colonna. Nel medioevo fu abbandonato, saccheggiato e successivamente subì numerose devastazioni finché, negli anni 1936-1938, con la demolizione del quartiere circostante, fu liberato dalle case che vi si erano addossate, fu restaurato e riportato all’aspetto originario.
Il mausoleo ha pianta circolare con diametro di 87 metri ed è composto da una serie di cinque anelli concentrici con muri radiali che ne formano l’ossatura.
Il basamento esterno, ora del tutto scomparso, era rivestito da travertino per un’altezza di 12 metri e da un fregio dorico.
All’entrata del mausoleo erano posti due obelischi egiziani ora collocati uno in piazza dell’Esquilino e l’altro in
piazza del quirinale .
L’ingresso al mausoleo avviene attraverso una breve scalinata fiancheggiata da due pilastri su cui erano fissate dalle tavole di bronzo contenenti le “Res Gestae Divi Augustae”, una sorta di autobiografia di Augusto.
Si entra nel monumento per un lungo corridoio che conduce ad un muro a sezione radiale ai cui lati ci sono due passaggi che portano alla camera funeraria. La cella è di forma circolare con tre nicchie rettangolari ai lati, dove si trovavano le tombe della famiglia imperiale. Al centro della cella si innalza un grande pilastro cilindrico con all’interno una stanzetta quadrata, probabilmente la tomba di Augusto. Sulla sommità del pilastro, all’esterno, era collocata la statua di bronzo di Augusto che segnalava da lontano la posizione del mausoleo.