Si accede da
via delle quattro fontane.
Il Maderno, che realizzò il primo progetto che prevedeva una costruzione tipo villa di campagna arricchita di prospettive aperte e vasti giardini non riuscì a portare a termine la sua opera, in quanto morì nel 1629, lasciando aperto il cortile e incompiuti i lati lunghi della costruzione.
Nella direzione dei lavori gli successe prima il Borromini, quindi il Bernini, il quale, mantenendo sostanzialmente il progetto originale, ideò il grande salone centrale che occupa in altezza due piani del palazzo, l'attigua sala ovale e la loggia vetrata.
Nel 1949 il palazzo fu acquistato dallo Stato e attualmente vi è sistemata una parte della
Galleria Nazionale d'Arte Antica (il rimanente è in
Palazzo Corsini), che fu istituita nel 1895 e che raccoglie opere d'arte dal XII al XVIII secolo provenienti dalle collezioni Corsini-Colonna, dalle raccolte delle famiglie Barberini e da lasciti e acquisti
E' uno dei più importanti e sontuosi palazzi della nobiltà romana.
All’interno le due scale, l’una del Bernini, l’altra del Borromini, conducono dall’atrio al grande salone del primo piano, alla cui decorazione lavorò a partire dal 1633 Pietro da Cortona, che vi dipinse sulla volta il grandioso Trionfo della Divina Provvidenza, nel quale venivano esaltate le glorie della famiglia Barberini.
La decorazione delle sale e dei sontuosi ambienti del palazzo fu assolta anche dalle preziose statue e antichità romane che i Barberini avevano collezionato nel corso degli anni.