La Cattedrale di Roma è situata sul colle del Celio.
Fu fondata da papa Melchiade tra il 311 e il 314 su una proprietà della famiglia dei Plauzi Laterani, donatagli dalla moglie dell’imperatore Costantino. Si tratta quindi della più antica basilica del mondo tenuto conto che la sua fondazione precede di circa quattordici anni quella della basilica di San Pietro.
Nel corso dei secoli venne ristrutturata e ricostruita più volte, se perciò da un lato i sotterranei conservano i resti delle strutture più antiche, le mura esterne restano, pur rinforzate nei secoli successivi, quelle altomedievali, mentre al XIII secolo appartengono il chiostro e i due campanili.
Sono frutto dell’intervento cinquecentesco condotto da Domenico Fontana e da Giacomo Della Porta il transetto e la facciata laterale, ricavata presso la loggia delle benedizioni fatta erigere da Sisto V.
Numerosi pontefici vi aggiunsero ambienti, decorazioni e opere d'arte. Una ristrutturazione interna fu curata dal Borromini per conto di Innocenzo X in occasione del Giubileo del 1650.
La sua imponente facciata in travertino che domina piazza di porta San Giovanni fu costruita nel 1735 dal celebre architetto Alessandro Galilei.
Pio IX e Leone XIII fecero eseguire da Virginio Vespignani lavori di ricostruzione e di restauro nel presbiterio e nell'abside.
Vi sono sepolti:
Andrea Procaccini, Avanzino Nucci, Cesare Nebbia, Giovanni Odazzi, Lorenzo Ottoni, P. Orsi, Paris Nogari detto "Romano", Pietro Paolo Olivieri
In alto sulla balaustra si ergono 15 statue di santi, dalle gigantesche proporzioni (7 m), con al centro quella del Redentore attorniata da quelle dei santi titolari della basilica.
Nel portico di sinistra si può ammirare la Statua di Costantino proveniente dalle Terme Imperiali del Quirinale. La grande porta centrale di accesso alla basilica presenta preziosi battenti in bronzo. L'ultima porta a destra è la Porta Santa che, come a San Pietro, è aperta solo negli anni giubilari.
L'interno ampio e solenne, lungo ben 130 metri, è a croce latina a cinque navate divise da alti colonnati. Colpisce particolarmente il sontuoso soffitto dorato disegnato da Pirro Ligorio e ornato da Daniele da Volterra tra il 1562 e il 1567 e il bel pavimento di tipo cosmatesco.
Nel fondo della grandissima navata centrale, sotto il grande arco trionfale, emerge l'altare papale, con l'imponente ed elegante tabernacolo risalente alla seconda metà del trecento.
Del grande complesso di statue, monumenti e decorazioni, si ricordano solo i più rilevanti.
L'interessante monumento ad Elena Savelli, posto nella navata intermedia sinistra, decorato da Jacopo Del Duca, valente allievo di Michelangelo, con un espressivo busto bronzeo e con raffinati rilievi, anch’essi in bronzo.
Il frammento del celebre affresco di Giotto (sia pur rimaneggiato) con la raffigurazione di Bonifacio VIII che indice il Giubileo del 1300 posto dietro il primo pilastro di destra della navata intermedia.
Il monumento sepolcrale dedicato a papa Martino V che spicca per la sua lastra tombale, capolavoro del Rinascimento e opera dell’artista fiorentino Simone Ghini.
Al di sopra troneggia il ciborio goticheggiante, realizzato per Urbano V nel 1367 da alcuni Maestri senesi e ornato da dodici riquadri affrescati da Barna da Siena, in cui si trovano conservate, entro reliquiari d’argento, le teste degli apostoli Pietro e Paolo.
Nell’abside vi è l’originario mosaico di Jacopo Torriti e di fra’ Jacopo da Camerino, effigiati nelle due figure inginocchiate poste accanto agli Apostoli tra le finestre.
Dalla navata estrema sinistra si ha accesso a due dei capolavori della basilica, il chiostro e la Cappella Corsini opera dell’architetto toscano Alessandro Galilei, che la costruì tra il 1732 e il 1735, per accogliere il monumento funebre a papa Clemente XII Corsini.