Prende il suo nome dalla Colonna di Marco Aurelio posta in piazza colonna. E' formato da un tratto pianeggiante lungo via del corso e da un tratto che sale verso il Pincio. In età antonina la zona si arricchì di monumenti volti alla commemorazione degli imperatori. Sorsero così, in ordine cronologico, il Tempio di Matidia, il Tempio di Adriano, la Colonna Antonina, la Colonna Aureliana o di Marco Aurelio, da cui più tardi prese nome il rione. Lontana dai due poli di sviluppo medievale della città, il Tevere e il Campidoglio, questa zona a carattere monumentale e celebrativo, finì per essere sempre più invasa dalla vegetazione e usata sia per il recupero di materiali da costruzione, che per scaricarvi detriti e terra di riporto proveniente dalle altre zone urbane in sviluppo. La solitudine del luogo, inoltre, si rivelò ideale per la fondazione di conventi e monasteri. Nel VII secolo sorse un convento di monache orientali, fuggite da Bisanzio, dal quale poi trasse origine il monastero benedettino femminile di Santa Maria in Campo Marzio. Ad un’epoca altrettanto remota risale anche la fondazione di San Lorenzo in Lucina e quella della chiesetta di San Biagio de Monte, in seguito distrutta per far posto al Palazzo di Montecitorio. Nel Trecento il quartiere prese a popolarsi gradualmente e alcune case iniziarono a costellare le ampie aree verdeggianti; ma dovette trascorrere altro tempo perché la zona conoscesse un più intenso sviluppo urbanistico con la nascita di palazzetti con facciate dipinte e di chiese di una certa importanza, come quella di Santa Maria in Aquiro. Ma furono soprattutto Gregorio XIII e Sisto V a cambiare il volto del quartiere con un’opera di assetto urbanistico, proseguito nel Sei e Settecento e comprendente la progressiva costruzione dei palazzi Chigi e Montecitorio, la sistemazione della piazza Colonna e la riedificazione di chiese e conventi. L’intricato reticolo di vie scandito dall’alternarsi di edifici di varia natura, di cui resta un suggestivo esempio intorno a via delle Coppelle, fu infine profondamente alterato dopo il 1870 con il raddoppio del Palazzo di Montecitorio, scelto come sede della Camera dei Deputati.
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