Così chiamato perché si estende su tre rilievi, Esquilino, Viminale e Celio, il rione è molto ampio ed eterogeneo: si va dalle zone densamente urbanizzate come quella tra via nazionale e via cavour, a quelle archeologiche come quella del Colle Oppio tra il Colosseo e Foro e Mercati di Traiano.
Custodisce accanto ad alcuni fra i più interessanti resti della Roma antica anche suggestivi luoghi di culto e alcune delle rare case-torri superstiti di cui nel Medioevo era costellata l’intera città.
I Fori Imperiali sorsero progressivamente nell’arco di un paio di secoli al di fuori dell’area del Foro Romano, divenuta ormai troppo esigua. E proprio per glorificare la stirpe Giulia cui apparteneva, Augusto dette inizio, dopo la battaglia di Filippi, all’edificazione di un nuovo Foro (Foro di Augusto) che si sviluppava con un colonnato e due aule dotate di esedre attorno al vasto piazzale antistante il Tempio di Marte Ultore, del quale rimangono oggi cospicui resti. Nel 69 d.C. Vespasiano dette avvio ai lavori per la costruzione di nuove strutture che andarono a costituire il Foro della Pace (o di Vespasiano), di cui oggi ben poco rimane. Il vasto spazio compreso tra i Fori di Augusto e di Vespasiano fu occupato a partire dall’81 d.C. dal Foro Transitorio, che, iniziato sotto Domiziano e concluso sotto Nerva, comprendeva un tempio dedicato a Minerva, demolito da Paolo V per costruire la Fontana dell’Acqua Paola. Per ultima ebbe luogo l’edificazione del maestoso Foro di Traiano i cui lavori, avviati da questo imperatore nel 98 d.C., si protrassero sotto il suo successore Adriano. Lungo il lato settentrionale del foro si innalzava il vasto emiciclo dei Mercati Traianei; ad esso si accedeva attraverso un arco trionfale, che lo collegava coll’adiacente Foro di Augusto. Sul lato opposto si estendeva la Basilica Ulpia, che assieme al Tempio del Divo Traiano e alle due biblioteche, l’una greca l’altra latina, circoscriveva un cortile quadrangolare al centro del quale s’innalzava la Colonna Traiana. Tutto intorno ai Fori Imperiali si sviluppava una zona densamente abitata che tuttavia, nel Medioevo, venne progressivamente abbandonata dalla popolazione a causa del formarsi di vasti acquitrini, i cosiddetti Pantani. La zona cominciò ad essere nuovamente urbanizzata a partire dal Cinquecento quando nuovi edifici andarono a ricoprire i resti romani. Finché all’inizio dell’Ottocento, col crescere dell’interesse per le antichità classiche, non s’iniziarono sistematici scavi archeologici che, proseguiti per tutto il secolo, culminarono in epoca fascista coll’apertura di via dei Fori Imperiali.
Negli ultimi anni, è sempre più frequentata la zona tra via Nazionale e via Cavour (via del boschetto , via panisperna e via dei serpenti), che per le vie strette, le botteghe artigiane, i negozietti conserva le caratteristiche della Roma ottocentesca.
La linea B della metropolitana lo attraversa, fermando alle stazioni: Cavour e Colosseo.