Il museo è ospitato nel primo e secondo piano del
Palazzo Barberini uno dei più importanti e sontuosi palazzi della nobiltà romana. Si accede da
via delle quattro fontane .
Palazzo Barberini fu progettato dal Maderno e costruito dal Bernini e dal
Borromini. Nel 1949 il palazzo fu acquistato dallo Stato e attualmente vi è sistemata una parte della Galleria Nazionale d'Arte Antica (il rimanente è in
Palazzo Corsini), che fu istituita nel 1895 e che raccoglie opere d'arte dal XII al XVIII secolo provenienti dalle collezioni Corsini-Colonna, dalle raccolte delle famiglie Barberini e da lasciti e acquisti
Raccoglie opere d'arte di grandi maestri della pittura italiana e straniera, dal XII al XVIII secolo, fra cui Raffaello, Caravaggio, Van Dyck,
Beato Angelico, Tiepolo,
Tintoretto, Rubens, Murillo e
Tiziano.
Di particolare interesse è il grande salone del primo piano con un abbagliante affresco di
Pietro da Cortona del 1633.
Dei moltissimi capolavori che il palazzo espone ricordiamo Madonna di Tarquinia (datata 1437) e Annunciazione di
Filippo Lippi; San Niccolò da Tolentino (1505-07) del Perugino; dipinti di
Domenico Beccafumi e di
Andrea Del Sarto ; Ratto delle Sabine del
Sodoma; Ritratto di Stefano Colonna del
Bronzino; Sposalizio mistico di Santa Caterina di
Lorenzo Lotto; Venere e Adone di
Tiziano; Adultera di
Tintoretto.
Capolavoro assoluto di questa raccolta è La Fornarina famosissimo dipinto di Raffaello Sanzio, nella quale la tradizione ravvisa il ritratto della donna amata dall’artista.
Accanto ad essa, particolare interesse destano i celebri dipinti Giuditta taglia la testa a Oloferne del Caravaggio e il Narciso, lungamente attribuito al pittore lombardo, ma oggi ritenuto dalla maggioranza dei critici opera di un suo allievo.
Si possono ammirare inoltre due bozzetti di El Greco e la Flagellazione di Cristo del Guercino. Seguono una sala dedicata ai dipinti fiamminghi del XV e del XVI secolo. Al secondo piano del palazzo sono collocate opere del XVIII secolo: Vedute della Campagna Romana e di Roma e Vedute di Venezia del Canaletto