E' situata nel rione del Celio, sull'omonimo colle.
Costruita in origine nel IV secolo, fu dedicata a quattro soldati martirizzati perché si erano rifiutati di uccidere quattro scultori dalmati che non avevano voluto scolpire l’effigie di una divinità pagana.
Per questo motivo la chiesa è tradizionalmente luogo di venerazione per gli scalpellini e i marmorari di Roma.
L’edificio originario venne rifatto nel IX secolo e quindi, dopo la distruzione da parte dei Normanni, nuovamente ricostruito sotto il pontificato di Pasquale II.
Infine tra il XII e il XIII secolo furono aggiunti il convento, il chiostro e l’oratorio di San Silvestro.
L'insieme conserva ancora il severo aspetto che aveva nel Medioevo, quando fungeva da bastione di difesa della vicina Basilica di San Giovanni.
L’ingresso immette attraverso un’arcata sovrastata dal caratteristico campanile romanico in una serie di cortili e di portici che conducono alla chiesa.
L'interno a tre navate divise da antiche colonne di granito, con capitelli corinzi e compositi risulta uno degli esempi più straordinari di architettura medievale, rimasto com’è pressoché intatto nella sua struttura. Le colonne che reggono le asimmetriche arcate, il pavimento cosmatesco, i resti di numerosi affreschi testimoniano il suggestivo passato di questa chiesa.
L’enorme abside, che abbraccia le tre le navate, è decorata con affreschi secenteschi di Giovanni da San Giovanni raffiguranti il Martirio dei santi Quattro Coronati e la Gloria di tutti i Santi, in cui sono ritratti alcuni angeli con curiose fattezze femminili, che valsero al dipinto il nome di Coro delle Angiolesse.
Sotto il presbiterio si estende la cripta, in cui si conservano le reliquie dei quattro martiri titolari della chiesa.
Dalla navata sinistra si accede invece al chiostro, costruito nel 1120, che ospita un giardino.
Dal secondo cortile esterno alla chiesa si entra nell’Oratorio di San Silvestro, che conserva perfettamente l’originaria decorazione pittorica eseguita nel 1246. In essa sono riprodotti, oltre al tema del Giudizio Universale, episodi della leggenda di Costantino secondo la quale l’imperatore, colpito dalla lebbra, sarebbe stato guarito da san Silvestro, che egli aveva interpellato dopo un sogno. Silvestro avrebbe così sanato l’imperatore col battesimo e ne avrebbe ricevuto come ricompensa la donazione della città di Roma.