Il Colosseo sorge alla convergenza del colle Palatino, del colle Celio e del colle Oppio. La sua costruzione fu voluta dall'imperatore Vespasiano ma l'onore dell'inaugurazione spettò al figlio Tito nell'80 d.C. I due imperatori, appartenenti alla dinastia Flavia, furono all’origine del primitivo nome dell’edificio, conosciuto nell’antichità appunto come Anfiteatro Flavio. Il nome Colosseo è invece di origine medievale.
Nell'anfiteatro si svolgevano spettacoli gladiatori, combattimenti fra uomini e belve e vi furono suppliziati i primi cristiani.
Successivamente il Colosseo rimase inutilizzato ciò provocò un rapido deterioramento. Un editto del papa Benedetto XIV lo consacrò alla memoria dei martiri cristiani, ponendo così fine alla sua lenta distruzione.
Nel 1808 fu restaurato dal papa Pio VII.
Alto circa 50 metri è il più grande anfiteatro del mondo romano.
Realizzato in travertino, esternamente si presenta composto di quattro piani di cui i primi tre sono traforati da 80 archi delimitati da semicolonne, mentre il quarto è più alto dei primi e caratterizzato da una massa muraria più compatta con finestre. Nella parte sommatale, ad appositi sostegni, veniva attaccato il velarium un immenso tendone che riparava gli spettatori dal sole.
All'interno le gradinate avevano una capienza di circa 50.000 persone. Erano suddivise in ordini e settori, occupati dagli spettatori secondo una gerarchia sociale, fino all’ultimo ordine, in cui trovava posto la plebe.
I sotterranei dell’arena erano invece percorsi da gallerie, dove venivano custoditi gli animali usati negli spettacoli e le attrezzature di scena, al termine delle quali si trovavano montacarichi per il trasporto in superficie di cose e persone.